
Un tempo quando si entrava in una agenzia di viaggi, si aveva quasi soggezione…bancone alto in legno per la biglietteria, personale un pò snob ed un pò rigido dietro le varie scrivanie, un’aria formale ed impostata, pareti piene di cataloghi tutti rigorosamente timbrati a mano dalla ragazza più giovane dell’agenzia che passava normalmente il suo primo anno a timbrare cataloghi o poco più, e ne era anche soddisfatta…e si usava dire “ruba con gli occhi e con le orecchie per imparare la professione”.
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